Super 8 : un ritorno al passato!

Approfittando della promozione di quest’estate di Cinecity, decidiamo di andare al cinema e vedere finalmente Super 8 (le aspettative per questo film erano molto alte!).

Non potevamo non andare a vederlo, film ambientato negli anni ’80, anni in cui siamo cresciute e per non parlare che da bambine abbiamo guardato e riguardato film dello stesso genere, d’avventura e di fantascienza, dove i protagonisti erano amici adolescenti di provincia. Chi non si ricorda E.T., Explorers o ancora i Goonies? Chi non ha mai immaginato di vedere e diventare amico di un vero extra-terrestre o costruire un “trabicolo” in grado di volare e portare nello spazio? o ancora chi non ha sperato di trovare in una vecchia soffitta (peccato non averla avuta…) una mappa del tesoro tutta impolverata e partire con gli amici alla sua ricerca? Credo tutti, o quasi, almeno per noi è stato così! Ebbene, vedere Super 8 ci ha fatto tornare bambine e sognare di nuovo tutto questo…magari avere uno di quei cubetti grigi che tanto ricordano il cubo di Rubik… a proposito chi ce l’ha ancora? quello nostro dell’epoca ormai è andato distrutto a suon di staccargli gli adesivetti colorati per completarlo… più che un cubo di Rubik è diventato un cubetto nero anonimo, per fortuna da un po’ di tempo li rivendono nei negozi di giocattoli e per il compleanno Liny nè ha ricevuto uno dal suo amico Oty! così ci possiamo dilettare ancora oggi in questo stupendo rompicapo!!

Super 8 da subito ricorda i film di Spielberg, del periodo del cortometraggio Amblin…dalle biciclette come unico mezzo di conoscenza della realtà, il microcosmo della provincia, il conflitto con il padre ecc…per poi esser contaminato man mano da elementi personali, senza rinunciare per esempio ai celebri controluce che provocano i bagliori lenticolari, oppure  la gestione del mistero, infatti J.J. Abrams costella la trama di enigmi esattamente come in Lost, la serie tv di successo di cui è stato co-creatore, senza però creare un rompicapo troppo complicato, anzi la trama risulta lineare e gradevole e anche se alla fine il film risulta prevedibile, ha la sua forza proprio nella semplicità della struttura narrativa.

E’ sì un omaggio al grande Spielberg, ma a tutti gli effetti è un film di puro stile J.J. Abrams. Infatti l’autobiografia è più che evidente, dai primi passi nel cinema con il super 8, ai suoi amici e per non parlare dei nomi della cittadina o dei negozi. Splendide le inquadrature, che non mostrano niente fino alla fine (vedere gli occhi diventare buoni di “questo E.T.”, è stato stupendo… poverino in fin dei conti voleva solo tornare a casa!); bella anche la musica. Molto apprezzato è stato vedere durante i titoli di coda l’intero horror in super 8 girato dai ragazzini durante il film (alla fine del post ve lo potete gustare). Infine non si può non parlare delle straordinarie interpretazioni dei piccoli protagonisti in primo primis quella di Elle Fanning, sorella più piccola di Dakota e dello sconosciuto protagonista maschile Joel Courtney al suo primo film.

(Liny e Smarty)